La Porta dell'Inferno e la Speciazione

Lectio del Gran Maestro Frater SRH per la prima Luna Nera d'Autunno 2021

Sono ormai nello spazio esterno. La prima impressione che provo, è una strana incertezza sulla natura ed estensione delle mie sensazioni. Sono immerso nell'oscurità, nel freddo e nel silenzio. Come nella tomba, anche qui esiste più vita di quanto gli uomini possano credere. Riesco a vedere nell'oscurità. Mi sembra di vedere con occhi che non sono i miei. La luce è tenebra e la tenebra è luce. Vedo esseri neri, che si muovono caoticamente in un fondo nero. Capisco di essere in mezzo agli altri Dei, ciechi ed amorfi, fatti di nulla, eppure pensanti, attivi e maligni. Lo spazio esterno è freddo, di un freddo glaciale inesorabile, che ricorda le cripte più profonde. La loro mente ragiona con le leggi del caos, che noi riusciamo a vedere soltanto con il male cosmico più totale, completo e definitivo, e senza scampo e speranza che mai mente umana riesca ad immaginare. [...]
[...] Non evocate gli altri Dei. [...] Perché gli altri Dei sono Dei dello spazio esterno. Gli altri Dei sono Dei del caos cosmico. Contro di essi non c'è difesa. Se hanno deciso di rivolgere la loro mostruosa attenzione su qualcosa, o su qualcuno, pregate che abbiano altro da fare, piuttosto che pensare a noi.

Al Azif (Necronomicon) di Abdul Al Azraq

Non si vuole qui entrare nel merito della veridicità oppure no dell'esistenza dell'autore di queste parole. Ciò che ci importa sono i suoi concetti, soprattutto se messi in relazione a quanto Franz Hartmann riporta nei suoi studi in merito a Paracelso:

Aquastor: Essere creato dal poter dell'immaginazione, ossia da una concentrazione del pensiero sull'Akāsa dal quale può essere creata una forma eterea (Elementali, Succubi e Incubi, Vampiri, ecc.). Queste forme immaginarie, ma tuttavia reali, possono trarre vita dalla persona dalla cui immaginazione sono state create, e in certe condizioni possono anche divenire visibili e tangibili

Akāsa: Termine orientale. Primordiale sostanza vivente, che corrisponde alla concezione di qualche forma di etere cosmico da cui è perverso il sistema solare. Ogni cosa visibile è, per così dire, Akāsa condensato, che è divenuto visibile avendo mutato il suo stato super-eterico in forma concentrata e tangibile, e tutto ciò che è nella natura può essere risolto nuovamente in Akāsa e reso invisibile mutando in repulsione il potere attrattivo che tiene insieme i suoi atomi. Ma, negli atomi che hanno costituito una forma vi è una tendenza a precipitarsi di nuovo nell'ordine primitivo e a riprodurre quella forma stessa; e una forma può dunque, valendosi di questa legge, essere apparentemente distrutta e ricostruita. La tendenza è insita nel carattere della forma protetta della Luce Astrale

Luce Astrale: Archaeus. Un elemento etereo, universale e vivente, e tuttavia più etereo e più altamente organizzato dell'Akāsa. Il primo, la luce, è universale, il secondo, Akāsa, è solo cosmico, ossia pertinente al nostro sistema solare. La luce è in egual tempo un elemento e un potere, contenente il carattere di tutte le cose. È il magazzino della memoria del grande mondo (Macrocosmo) i cui elementi possono essere reincorporati e reincarnati in forme oggettive; è ila magazzino della memoria del piccolo mondo, il Microcosmo umano, da cui esso può rievocare gli eventi passati. Esiste uniformemente negli spazi interplanetari [...].

Queste tre definizioni ci fanno subito notare la presenza, in un mondo esterno a quanto percepiamo con i sensi ordinari, di una realtà fatta di qualcosa in grado di prendere forme concrete e che risponde, in qualche modo, alla volontà incanalata nel desiderio, nell'intento di chiunque sia in grado di concentrarlo verso questo mondo.
In un altro passo, tratto dai lavori del Mago Paschal B. Randolph, leggiamo:

Ogni cosa sulla terra, ogni realtà fisica o metafisica, ogni qualità e ogni potere dell'universo ha un suo centro, un suo ciclo, sue stagioni.
Vi sono sfere che volgono nello spazio invisibile. Sono abitate da intelligenze fluidiche reali, da forze che l'uomo può dirigire e con le quali deve volersi unire se conosce le leggi dei rapporti fra materia e spirito.
[...] La Confraternita di Eulis (la confraternita del Mago Paschal B. Randolph) crede nell'esistenza di mondi magnetici, eterici e fluidici di là delle frontiere del mondo materiale.
[...] La Confraternita di Eulis crede nell'esistenza di grandi schiere di esseri e di intelligenze possenti, di natura né umana, né materiale, di fronte alle quali il più sublime genio della terra non è che un granellino di sabbia sulle pendici maestose di una montagna, che una goccia di un oceano immenso, che una debole brezza trasportata dall'uragano che infuria sopra paesaggi celesti. [...] Vi crede perché i suoi Iniziati li hanno contemplati nello stato di esaltazione spirituale detto Sialan.
[...] Mahi Kaligua, ossia "Scienza dei Tempi Antichi": [...] la legge sacra del sesso regge non solo la terra ma altresì l'intero universo. [...] Giacché si dica, la verità fallica sta alla base di molti rituali e l'arte sacra e le sacre scritture di tutti i popoli ne indicano il mistero a coloro che sanno leggerle. [...].
Infatti l'amore, creando continuamente mediante il contatto del positivo col negativo, si nutre dell'esaltazione mistica o dello spavento delle masse prosternate davanti agli altari; e questi, lungo le generazioni, divengono il ricettacolo dove si accumolano le forze che, a seconda della volontà di coloro che la comandano, apportano il bene o il male, la luce o l'oscurità, la vita o la distruzione.
[...] Ne risulta un'alleanza delle forze umane con le forze divine o spirituali, e l'intelletto dell'uomo acquista, allora, la possibilità di dominare qui e laggiù. L'uomo diviene signore del bene e del male, e se ne serve a volontà.
[...] E quando sulla terra si riversa la collera accumulata nelle sfere superiori a causa dell'ingiustizia e del disordine della vita degli uomini, nessuna persona ha il potere di arrestare i flagelli e di dominare le tempeste che distruggono il mondo.
[...] Le qualità umane corrispondono, nell'invisibile, a entità distinte [...].

Come possiamo notare, anche la Confraternita di Eulis, fondata da Paschal Beverly Randolph (8 ottobre 1825 – 29 luglio 1875) medico americano, occultista, spiritualista, medium e scrittore, evidenzia l'esistenza degli Aquastor, dell'Akāsa e della Luce Astrale spiegati da Paracelso nei suoi studi.
In altre parole, questi due studiosi esoterici, uno antico e l'altro dagli esoteristi considerato chi ha portato lo spirito dei Rosa-Croce nel Nord America, ci indicano che là fuori, nel mondo del non percepibile con i sensi, sussistono energie che si possono concentrare in entità senza fisicità, ma con presenza di intelligenza e potere. Tali potenze, come ci ricorda Paschal B. Randolph nei suoi scritti sopra riportati, si nutrono di ritualità che l'uomo dona a loro consapevolmente, o inconsapevolmente.
La frase più interessante di tutte, è l'ultima tratta dai documenti della Confraternita di Eulis: "Le qualità umane corrispondono, nell'invisibile, a entità distinte [...]". Ciò significa che per la legge della polarità delle energie (la legge che lega due atomi di idrogeno con uno di ossigeno) è valida anche per l'uomo. Tale legge fa si che un soggetto nato sulla terra sia in connessione con un'entità extra materiale della stessa natura, seguendone l'evoluzione.
A conferma di ciò basta leggere con molta attenzione i versetti 8-12 del capitolo 32 del Deuteronomio, che qui riportiamo tratti dalla TRADUZIONE INTERCONFESSIONALE IN LINGUA CORRENTE, detta anche TILC:

DEUTERONOMIO 32:8-12 TILC
8. Quando Elyon (il Dio Altissimo) assegnò ai popoli la terra, quando distribuì gli uomini nel mondo, segnò i confini delle nazioni e diede a ognuna un Elohim (Dio/Dei) protettore. 9. Ma lui, Yahweh, ha riservato per sé il popolo d’Israele, i discendenti di Giacobbe li ha fatti sua proprietà. 10. Li trovò nel deserto, nella steppa piena d’urla selvagge: si prese cura di loro e li istruì, li protesse come fossero la pupilla dei suoi occhi. 11. È stato come un’aquila che insegna ai piccoli il volo: vola sopra il nido, stende le sue ali, li aiuta e li sostiene. 12. Yahweh e li ha guidati da solo, non c’era con lui nessun altro Elohim (Dio/Dei)!


Cosa insegna questo passo? Ci dice che un qualcuno di molto alto ha diviso i popoli della terra in nazioni e ha posto a guida di questi degli Dei. In altre parole ha riunito le qualità umane, collegandole a entità superiori, esattamente come ci ha raccontato la Confraternita di Eulis.
Se si legge bene, inoltre, si capisce che Yahweh si è dovuto scegliere da solo il corrispettivo popolo da cui ottenere la sua energia vitale. Anche qui, se si ha un po' di dimestichezza con la Bibbia, ci si rende conto che il sodalizio rispecchia proprio la legge della polarità.

Abbiamo, pertanto, visto che il sistema è verticalista: le entità superiori intelligenti hanno qualità che si riflettono negli Adam sulla terra, e da questi ultimi tornano agli Enti Superiori attraverso ritualità, che fanno leva sulla energia psichica dell'Uomo, fornendo - in questo modo - un qualche tipo di carburante vitale a queste entità, in un ciclo energetico che sale e scende. Il processo può essere così descritto, usando le informazioni di Paracelso e Randolph: la mente universale proietta un'immagine alla Luce Astrale, la quale risponde creando Aquastor derivanti dall'immagine inviata alla Luce. La stessa cosa avviene con la mente dell'Adam e l'Akāsa. Infine gli Aquastor creati dell'Uomo nell'Akāsa e quelli creati della Mente Universale nella Luce Astrale si connettono in base alla somiglianza qualitativa dell'immagine mentale che li ha prodotti, creando il ponte fra il Macrocosmo e il Microcosmo. Attraverso le ritualità (messa, preghiere, offerte, celebrazioni varie, ecc.) ripetute, le entità si nutrono e accrescono il proprio potere, per poi farlo discendere in base alla volontà di chi ha le Chiavi (accordi) per gestirlo.
Tutto ciò permette di comprendere l'esistenza delle varie gerarchie di Entità, visto che alcune sono create della Mente Universale, mentre altre dalla mente dell'Adam, quindi di un livello inferiore. In un contesto come questo, ecco che trova senso quanto descritto da Abdul Al Azraq nei versi riportati ad inizio di questa nostra lectio.
Va assolutamente sottolineato che quanto detto fino ad ora è di fondamentale importanza per ciò che si esporrà in seguito, per cui va necessariamente compreso e assimilato in sé. Fare propria la certezza che oltre alla realtà visibile esiste un mondo di entità invisibili, informi, ma intelligenti, in grado di diventare tangibili, è d'uopo. Un mondo basato sull'interazione della mente, sia questa Universale o dell'Adam, con una sostanza che risponde ad essa attraverso la creazione reale dell'immagine che la colpisce. Tale creazione, poi, per mantenersi necessita di energia che viene prodotta dal ripetersi di attività, emozioni, ecc., cioè ritualità, da parte dell'Adam. Un Mondo, come descrive sia Abdul Al Azraq, che la Confraternita di Eulis, immensamente più grande e, molto probabilmente, pericoloso per l'Adam, qualora decidesse di addentrarsi in esso. Un mondo oscuro, dove le regole, con ogni probabilità, non sono le stesse che noi conosciamo.

Fatta questa premessa, necessaria per capire l'interazione tra Uomo e mondo non tangibile, arriviamo a trattare - finalmente - della Porta dell'Inferno e della Speciazione, che ad essa conduce.
Cos'è questa fantomatica porta? In rete si trovano molte interpretazioni, molti studi e molte lectio a riguardo, anche di esoteristi molto rispettabili. Nessuno mette in discussione il loro punto di vista, perché in fondo diciamo tutti la stessa cosa: questa porta è un Aquastor fisico collegato alla sua controparte energetica (entità) eterica! Cioè è un oggetto reale plasmato dall'Uomo attraverso quel contatto verticale con quelle Entità dalle medesima qualità del plasmatore. Il punto è capire quale qualità è alla base di questa opera.
Per comprendere questa qualità, basta analizzare la parte superiore dello stipite, in cui compaiono tre uomini con le mani mozzate. Queste tre figura di Adam sono la Fede, la Speranza e l'Amore. Le tre qualità positive assolute della Vita, ma a cui sono state mozzati gli arti, rendendole di fatto innocue. Ciò fa comprendere che l'intento dell'autore è quello di impedire al bene di bilanciare ciò che il bene da sempre bilancia: il male assoluto!
Diventa così lampante che Auguste Rodin si sia connesso con quelle strutture energetiche che Abdul Al Azraq scongiura di evocare: gli altri Dei, quelli dello spazio esterno. Gli Dei del caos cosmico.
Questo artefatto è dunque una sorta di rappresentazione materiale della qualità spirituale del Caos Distruttivo Primordiale!
È una sorta di rappresentazione fisica di quello che la mitologia egizia chiamava Ἄποφις, Apophis, il più grande nemico del Dio Sole-Ra, portatore della luce e garante di Maat (la quale impersonava l'ordine cosmico); un suo epiteto era appunto "Nemico di Ra", oltre a "Signore del Caos". Apophis incarnava tutto ciò che è male!
Carl Gustav Jung lo chiamerebbe Abraxas, ma i nomi non importano, perché questa porta è una sorta di accumulatore energetico collegato con una specifica qualità di potenza, quella - appunto - del male assoluto, del caos distruttore.
Un accumulatore perché, per quanto ci siamo detti prima, il fornirgli energia attraverso i rituali del parlarne, come purtroppo stiamo facendo noi ora, del nominarla, dell'effettuare una mostra in suo onore (che porterà gente a imprimersela nell'inconscio), ecc., generano quanto ha egregiamente descritto la Confraternita di Eulis, nei passi sopra riportati: un'alleanza delle forze umane con le forze divine o spirituali, e l'intelletto dell'uomo acquista, allora, la possibilità di dominare qui e laggiù!
Quindi, la porta, diventa una sorta di scambiatore di energia tra entità che abbiamo detto poc'anzi e gli uomini che hanno le corrette chiavi per usarlo. Potreste domandarvi perché è così importante questa precisa porta, dato che ce ne sono otto originali multipli in tutto il mondo.
Primo, arriva direttamente dal museo dedicato a chi l'ha plasmata. Secondo, il luogo in cui è posta: Roma, colle Quirinale. Per comprenderne l'importanza, bisogna fare un po' di storia. Il colle in questione prende il nome dal Dio Quirino, il Dio romano delle curie. Il termine curia ai primordi della monarchia romana era una suddivisione della sua popolazione (vale a dire le tribù che ne componevano la società), e che fu in seguito utilizzata per significare il luogo dove le tribù si radunavano per discutere degli affari dello stato, quindi i contratti commerciali da utilizzare. Inoltre il Dio Quirino venne associato a Romolo, il fondatore della stessa città. Inoltre Roma è la capitale del cattolicesimo, che con i suoi oltre un miliardo di seguaci, è una delle religioni più influenti, oltre ad avere sedi (curie) in tutto il mondo. Inoltre il Quirinale è stata sede sia dei Papi, che dei Re d'Italia, oltre che dei Presidenti.
Insomma, se comprendente i termini, la simbologia, il valore di Roma, dell'Impero Romano, del Papa, eccetera, il posizionamento della porta sul colle dedicato al Dio delle curie, dei contatti commerciali, assume una valenza chiara: firmare un accordo tra i rappresentati della Terra e i rappresentati di cui la porta è la rappresentate in Malkuth, il Regno. Un accordo che prevederà conoscenza, potere essoterico (e esoterico) e tecnologia sempre più pervasiva e distruttiva per l'umanità conosciuta: il transumassimo che unisce l'animale uomo allo spituale degli "Dei del Caos" tramite la tecnologia. In altre parole donare un corpo materiale a potenze immaterliali, così che esse possano viviere in entrambi gli spazi; tutto ciò in cambio dell'idea di immortalità e potere.

Capita la natura della porta, del suo valore di accumulatore energetico da utilizzare come contratto con gli Dei dello Spazio Esterno, in cambio di ancora più potere e conoscenza, arriviamo a parlare del perché tale oggetto porterà alla Speciazione.
Cos'è la speciazione? La speciazione è un processo evolutivo grazie al quale si formano nuove specie da quelle preesistenti. Per capire questa evoluzione, dobbiamo introdurre il concetto sottostante al principio psicologico del "Coraggio dell'Aragosta".
L’aragosta ha un corpo morbido e vive in un guscio rigido. Man mano che l’aragosta cresce, il guscio diventa sempre più limitante e l’aragosta si sente sotto pressione, a disagio. Così l’aragosta si mette sotto uno scoglio per proteggersi, si disfa del guscio troppo stretto e ne produce uno nuovo. Col tempo anche questo diventerà scomodo, così l’aragosta nella sua vita ripeterà il processo più volte. In questo sta il suo coraggio.
Questo ciclo, appena descritto, è quanto sta succedendo ora. Il guscio vecchio è diventato stretto a tutti, compreso a chi aveva fatto i vecchi accordi con le entità superiori, per cui è necessario costruire un nuovo sistema, un nuovo guscio. Questo nuovo sistema, tuttavia, può essere un clone del vecchio, ma più ampio (vedi il guscio dell'aragosta); oppure può essere qualcosa di completamente differente, da cui deriva la specie nuova.
A tal guisa (proposito) è molto utile riportare un paio di scritti poco conosciuti, ma molto illuminati:

Le voglio confidare un segreto: "Ho visto l'Uomo Nuovo! È intrepido e crudele! Ho avuto paura d'innanzi a lui. L'intera forza creatrice si concentrerà nella nuova specie. Le due varietà evolveranno rapidamente, prendendo due direzioni opposte. Una sparirà, mentre l'altra si svilupperà e supererà l'Uomo attuale. Mi piacerebbe dare a queste due varietà i nomi di Uomo Dio e di animale massa. Un mondo di Dei e un mondo di bestie, ecco quanto abbiamo davanti ai nostri occhi."
Così parlò Hitler di Hermann Rauschning

È nell'epoca che ora verrà, che arriveranno delle Entità spirituali che sono denominate gli Asura, che si insinueranno nell'anima cosciente e, perciò, in quello che chiamiamo l'Io dell'Uomo. Questi spiriti riusciranno ad ottenere che tutto quanto sia da loro afferrato, sarà distrutto. Verranno estirpate dall'Io dell'Uomo tutte le sue parti, e dallo spirito dell'Uomo verrano tagliati fuori, ad opera delle potenze Asuriche, i collegamenti con lo Spirito.
Rudolf Steiner

Se avete udito bene, questi due brani sono illuminati in merito a quanto fin qui detto. La nuova specie sarà un qualcosa di incomprensibile per noi ora, perché interamente integrata con entità che Rudolf Steiner chiama Asura e che Abdul Al Azraq chiama Altri Dei.
Materia e Spirito collassati in un'unica razza, dove non ci sarà più la volontà, perché rubata da questa connessione. Questa speciazione è il frutto della porta ora installata nelle scuderie del colle delle curie, dei contratti che si stanno stipulando (come detto sopra), dove si baratta il desiderio di qualcosa, con qualcosa d'altro, qualcosa che non prevede di poter tornare indientro! Una firma per accettare di fare quello che si faceva prima, in cambio del concedere il proprio corpo, come involucro, e di perdere la propria anima!
A questo punto, amati fratelli, avrete percepito che questo è il momento di guardarsi bene dal cercare l'unione tra le cose materiali e le cose spirituali, tra il piacere e il bello, tra il divertimento e la contemplazione. Se questo è stata l'intuizione avuta, è corretto!
Mai come in questo momento in cui la tecnologia (la chimica), la materia e lo spirituale si trovano riuniti qui, in Maltkuth, nel Regno, è ora di sviluppare una conoscenza interiore completa dei propri desideri più reconditi, perché su quelli faranno leva, queste entità del caos, al fine di attuare quel progetto di unificazione tra il piano materiale e il loro mondo spirituale!

Per concludere. La situazione è che un sole, il quinto, si è concluso e il nuovo, il sesto, ha preso possesso del suo posto. Questo nuovo ciclo prevede, come ad ogni ciclo, la stipula di nuovi accordi tra entità superiori e chi abita questo nostro posto. Da sempre è così (la Torre di Babele, il Diluvio Universale, eccetera, solo per citarne alcuni), e da sempre si stabiliscono nuovi confini e nuovi favori, perché queste entità sanno che non possono venire meno alla legge del Libero Arbitrio, per cui l'unico modo per rispettarla è stipulare accordi di comune accordo. Tuttavia, queste nuove strette di mano prevedono, come ci insegnano i vari calendari ciclici antichi, la distruzione definitiva dell'Adam, così come conosciuto, per mano propria, per propria volontà!
Ciò che può far evitare ciò, così da superare la situazione attuale, è la conoscenza dei propri desideri più intimi, quelli più oscuri, nascosti, che quasi non si conosco (anzi, in molti casi, proprio non li si ha minimamente presenti), abbandonando l'attaccamento a questi.
Non si dice di non avere desideri, si dice di non rimanerci legati, così da non porre il fianco alla ricattabilità. Questo significa essere disposti a cambiare vita, ad abbandonare lo status quo, se necessario, a voltare pagina, o più pagine; perché - ora - solo nel non attaccamento si può trovare la via del futuro. Per spiegare ciò, eccovi una meditazione orientale dal titolo il Muro, il Bambù, l'Acqua e il Vento:

Il Muro cade sotto una forza sufficientemente potente. La sua forza contiene la sua debolezza. Il Bambù si piega al vento, ma l'acqua lo sradica. Limitare significa dare. l'Acqua impetuosa scorre, accoglie un'inondazione massiccia; la valle la contiene. Il Vento tutto avvolge, eppure non si attacca a niente, abbandona persino i polmoni.

BUONA MEDITAZIONE
Fraternità e LVX a tutti voi!