Per l'interoperabilità dei giganti del web

Un appello lanciato da La Quadrature du Net con 70 altre organizzazioni

Quadrature du Net appello

 La Quadrature du Net, con 70 organizzazioni che difendono le libertà, organizzazioni professionali, fornitori di hosting e associazioni che forniscono accesso a internet, chiede al governo e al legislatore di agire affinché le grandi piattaforme (Facebook, Youtube, Twitter ...) diventino interoperabili con gli altri servizi Internet.

La nostra lettera congiunta rimane aperta alla firma di associazioni e aziende (le persone sono fortemente incoraggiate a appropriarsene e diffonderla intorno a loro). Per firmare, scrivici a contact@laquadrature.net indicando nell'oggetto " Firma lettera Interoperabilità " , quindi specificando nella mail il nome della tua organizzazione. Grazie!

Lettera congiunta: per l'interoperabilità delle grandi piattaforme online

Noi, sostenitori di una rete neutrale, libera e aperta, chiediamo ai legislatori di agire per garantire che le piattaforme di grandi dimensioni diventino interoperabili con gli altri servizi Internet.

L'interoperabilità garantisce a tutti di non restare intrappolati in una piattaforma: di poterla lasciare liberamente, senza perdere le proprie connessioni sociali e di continuare a comunicare con i propri contatti. L'interoperabilità consente a chiunque di leggere da un servizio A i contenuti diffusi dai suoi contatti su un servizio B e di rispondere come se fosse lì. L'interoperabilità è garantita quando è basata su standard aperti.

Servizi come Facebook, Twitter e YouTube traggono il loro potere dal numero elevato di utenti che hanno fatto prigionieri: questo numero elevato incoraggia gli altri a unirsi al loro servizio e la loro condizione di prigionieri consente di imporgli una costante sorveglianza a fini pubblicitari. Oggi, sono numerosi quelli che vorrebbero uscirne, ma sono costretti a rimanere lì sotto la minaccia di perdere i contatti con quelli a cui sono collegati.

Eppure, al di fuori di queste piattaforme, i servizi interoperabili riuniscono già milioni di persone (Mastodon, Diaspora, PeerTube ...), in particolare tramite il protocollo di interoperabilità ActivityPub pubblicato dal W3C nel 2018. Queste reti decentralizzate, basate su software libero, sono co-ospitate da una moltitudine di attori che distribuiscono largamente i costi tra di loro, il che contribuisce a far emergere modelli economici molto più rispettosi delle libertà in confronto a quelli della pubblicità mirata.

Migrare verso questi servizi permetterebbe anche di sfuggire all'ambiente tossico mantenuto su Facebook, Youtube o Twitter. Questi giganti favoriscono la diffusione dei contenuti che trattengono al meglio la nostra attenzione, spesso i più ansiogeni o caricaturali. Contrariamente alla via presa dalle recenti leggi sulla censura, non si può sperare che queste piattaforme frenino la diffusione di discorsi odiosi, ingannevoli o pericolosi, perché il loro modello economico, al contrario, rafforza questa diffusione.

È urgente permettere a chiunque di sfuggire alla sorveglianza e alla tossicità di queste grandi piattaforme, passando a servizi liberi, decentralizzati e di dimensione umana senza conseguenze dannose sui propri legami sociali. La legge deve imporre questa interoperabilità.

Il testo originale con l'elenco delle organizzazioni firmatarie si trova qui:

https://www.laquadrature.net/2019/05/21/pour-linteroperabilite-des-geants-du-web-lettre-commune-de-45-organisations/

Il testo è distribuito con licenza Creative Commons CC BY-SA 4.0.

Traduzione italiana: nilocram su Framapiaf